“Come Corallo” di Emanuela Coppola è un romanzo apparentemente facile ed immediato come se lo scorrere della vita potesse trasformarsi in un nastro da riavvolgere per rileggerne e ripercorrerne dettagli e sfumature che erano sfuggiti nel momento in cui venivano vissuti. Scritto con grande sensibilità e profondità regala una lettura scorrevole e piacevole dalla trama ben congegnata e accattivante che offre scorci interessanti sulla complessità dell’emisfero femminile. Un raccoglimento interiore e meditativo che dona nuovi colori ed emozioni al passato e un passo nuovo per vivere il presente e progettare il futuro.
I personaggi sono trattati con rispetto e grande generosità e, attraverso questa delicata comprensione, le descrizioni si arricchiscono di sentimenti evocativi risvegliando emozioni e ricordi anche nel lettore.
La protagonista Celeste Carrara, celeste come il mare e i suoi occhi, vive con suo marito a Napoli, la sua città natale. La sua vita scorre tranquilla tra il suo lavoro di pittrice e il ridisegnare il nuovo ruolo di madre alle prese con un figlio che è diventato un giovane uomo ed è studente universitario. Tutto intorno a lei rimanda a una vita soddisfatta e serena, forse felice. Il libro inizia in un pomeriggio soleggiato di una rigogliosa primavera della costiera sorrentina ammantata dai suoi colori e avvolta dai suoi profumi. E in quel momento preciso Celeste, trovando rifugio nel giardino della sua villa, parte per il suo viaggio a ritroso nel tempo. Sull’onda della memoria incontra il suo amatissimo padre Nino, uomo di passioni e di mare, scomparso prematuramente e la bellissima e riservata madre Giulia con la quale ha sempre intrecciato un rapporto difficoltoso quando non conflittuale e anche Greta, l’amica del cuore con cui ha condiviso esperienze ed avventure di giovinezza.
E in questo abbandonarsi ai ricordi della sua vita, Celeste si imbatte di nuovo nel bel Matias Santillana, il suo primo amore mai completamente dimenticato ma nascosto dentro una parte del suo cuore che ha sempre ricorso questa passione mai sopita. Un filo invisibile ma tenace la lega ancora a quest’uomo e Celeste comprende che è arrivato il momento di afferrarlo, di darsi questa possibilità, di capire se questo sentimento è frutto di una fantasia o, come sente, il legame con quest’ uomo è vivo e reale. Ma Matias non esiste più. Adesso c’è Luca Gonzales, il tenebroso agente scelto dei Mossos d’Esquadra cresciuto nel centro di El Raval che vive a Barcellona. Un uomo dalle tante donne senza che nessuna gli abbia rubato il cuore che conserva una ferita aperta tenendolo imprigionato al ricordo di quella ragazza dagli occhi color del cielo che era stato costretto a lasciare. Un giorno Celeste riceve la commissione di un dipinto da parte di una persona misteriosa, il cui soggetto evoca un ricordo speciale in lei… La storia di questo libro racchiude l’impotente malinconia di un amore perduto e l’incanto struggente di un amore ritrovato perché quello che non muore mai veramente resta vivo e pronto a rinascere. Come il corallo. Come quel mare che può narrare spaventosi segreti e riportare in superficie voci di chi dentro le sue profondità si era arreso impotente. Quelle voci che ora non fanno più paura. Quelle voci che sanno essere melodia.