Le ferite della guerra civile e del franchismo sono ancora aperte e le strade della tentacolare Barcellona sono ancora intrise di storie sporche di sangue. Ma dietro quelle porte chiuse, nello stomaco degli antichi palazzi possono nascondersi oggetti misteriosi, indizi che portano su strade tanto pericolose quanto impossibili da ignorare dai personaggi di questo libro, come se fossero ammaliati da canti di sirene che riportano al passato indissolubilmente legato al presente.

“L’ombra del vento”, è il primo dei quattro libri dell’autore spagnolo Carlos Ruiz Zafón, purtroppo scomparso due anni fa, che insieme compongono la tetralogia del “Cimitero dei Libri Dimenticati”. Seguono “Il gioco dell’angelo”, “Il prigioniero del cielo”, ed infine il “Il labirinto degli spiriti”. Esce nel 2001 in Spagna e possiamo tranquillamente dire che almeno all’inizio, la sua fama cresce con una sorta di passaparola. Ma poi diventa un vero e proprio fenomeno letterario arrivando ad essere tradotto in più di 40 lingue.


Barcellona sembra essere coperta da una sorta di cortina grigia nel 1945, quando incontriamo il giovane Daniel Sempere figlio del proprietario di un negozio di libri usati che il giorno del suo undicesimo compleanno si sveglia scoprendo di non ricordare il volto di sua madre morta di colera alla fine della guerra. Eppure saranno i suoi occhi a guidarci nel fitto intreccio narrativo mentre Daniel diventa un giovane uomo e ricostruisce attraverso i ricordi degli altri una storia ben più grande densa di segreti. Ma tutto comincia quando accompagnato da suo padre, come in uno strano rituale, arriva di notte al Cimitero dei libri dimenticati un non luogo nascosto nelle viscere di Barcellona dove Daniel entra in possesso di un libro “maledetto” per l’appunto “L’ombra del vento” scritto dal misterioso Julian Carax che segnerà da quel preciso istante la sua vita.

Un misterioso personaggio, uscito dal romanzo, inizierà a seguire Daniel per bruciare il libro ma chi è veramente quest’ombra minacciosa? Alla storia si annodano indissolubilmente altri fili legati a cioè che resta della villa, ormai decadente di una ricca famiglia ormai estinta. Cosa nasconde quella casa e perchè ogni strada sembra portare in quel giardino dimenticato? Chi o cosa si nasconde lì dentro? Nonostante le premesse, non siamo nel territorio del fantastico anzi, questa storia è davvero molto vera, continuamente segnata dai profondi cambiamenti portati dal franchismo, da quella violenza che non ha solo mutato la percezione della realtà ma probabilmente anche la capacità di immaginare da parte di chi per anni, vivendo nella paura ha conservato la propria umanità come la più preziosa delle ricchezze.


Possiamo assicurarvi che i personaggi di cui rischierete seriamente di innamorarvi sono diversi. In questo libro ci sono sensualità, terrore allo stato puro, ma anche personaggi straordinari ed a loro modo eroici come Fermin che conservano alcuni tratti della tradizione letteraria spagnola. I dettagli sono resi minuziosamente soprattutto nella parte iniziale del libro sono le “cose” che preparano la discesa nella parte finale che scorre molto rapidamente, quindi se non iniziate la lettura sufficientemente motivati o incuriositi, pazientate un po’ perchè ne vale davvero la pena. Quando il libro finisce, sapere che esiste un seguito fa davvero tirare un sospiro di sollievo e infatti abbiamo già iniziato “Il gioco dell’angelo”. Quindi come al solito, buona lettura.