… Alla vigilia di quel giugno dell’anno millenovecentoquattordici, dunque, l’estate ormai imminente induce, com’è consuetudine, i pastori ed i butteri, con le loro bestie o con quelle da loro accudite, i contadini ed i carbonai che a loro si uniscono, a fare in gran parte rientro in paese. Lasciano così le selve della paludosa pianura, che si estende fino alla costa, ai molesti e infestanti sciami di tafàni e zanzare, quest’ultime portatrici del mortifero parassita della malaria. I sintomi (mal di testa, vomito, diarrea, sudorazioni e tremori, ecc.), comuni, almeno inizialmente, a quelli di un’influenza o ad altre infezioni, sono sempre accompagnati da accessi febbrili che si presentano ciclicamente, seguendo il ciclo stesso di riproduzione e moltiplicazione del parassita, portando ad un grave stato di debilitazione – la “cachessia malarica” ovvero la così detta “debolezza costituzionale” causa di numerosi casi di inidoneità all’arruolamento dei coscritti – che conduce, spesso, alla morte. […] Le famiglie lasciano così le lestre, costituite dai terreni, delimitati da recinti, un poco più elevati rispetto ai circostanti paludosi e ricavati dal parziale dicioccamento del bosco per consentire l’utilizzazione del suolo a coltura cerealicola ed erba di pascolo, ove hanno realizzato le capanne nelle quali hanno vissuto per ben otto mesi. […] Tra coloro che risalgono in paese, percorrendo a cavallo i tratturi che traversano la pianura verso Sezze, oltrepassando il Fiume Sisto, originariamente denominato Fiume Antico, e l’antica Via Appia per poi incunearsi nelle pieghe dei Lepini, vi è anche parte della numerosa famiglia del sessantatreenne Venanzio Porcelli. Costui è un fervente socialista, allevatore e contadino, definito in alcuni documenti del Municipio di Bassiano, “industrioso”. Lasciano le due lestre che hanno in Contrada Valonga.
( Dal libro “Mia indimenticabile Consorte…”)
Ringraziamo Massimo Porcelli l’autore del libro “Mia indimenticabile Consorte”, vincitore del “Premio 18 maggio”, per averci inviato questa anteprima che con molto piacere pubblichiamo. Una storia nella Storia della Grande Guerra quella raccontata da Porcelli che attraverso l’epistolario del nonno Antonio disperso il 27 ottobre 1917 al termine dei combattimenti sul Dosso Faiti, narra le vicende della Comunità che vive tra il paese di Bassiano e le Lestre nella Selva di San Donato, territorio concesso in uso civico dalla famiglia Caetani, nel periodo che va dalla vigilia della Grande Guerra fino al suo epilogo. Una lettura che davvero consigliamo