Non è una novità, siamo dei fan accaniti dello scrittore Luca Albanese. Dopo avere letto “Il cadavere dimenticato” abbiamo atteso oltre un anno per il secondo capito della trilogia dell’ Hotel Angst riuscendo ad accaparrarci la prima copia nella giornata di esordio del romanzo a “Più Libri più Liberi”.
Comunque, chi volesse conoscere questa storia da brividi potrà partecipare il prossimo 17 febbraio alla presentazione de “La verità sepolta” a partire dalle 18 allo spazio Mad di via Cattaneo, in centro a Latina. La particolarità dei primi due libri di Luca Albanese è che possono essere letti come capitoli di una trilogia ma anche singolarmente, il finale c’è sempre ed è per questo che la curiosità aumenta pensando al capitolo successivo perchè immaginare come potrebbe svilupparsi una storia che sembra conclusa non è per niente semplice. Ma Luca Albanese sa bene come tenere i lettori con il fiato sospeso.
Gli abbiamo chiesto di anticiparci brevemente qualcosa sulla presentazione del 17, ecco il suo commento:
“La verità sepolta” nasce una notte del 2022 quando, prima di addormentarmi immagino la scena che è poi il prologo del romanzo ambientato davanti alla chiesa della Gran Madre a Torino e da lì piano piano ho sviluppato il romanzo. Quando ho cominciato a scrivere Il cadavere dimenticato mi è venuta l’idea di creare una trilogia che avesse in comune l’Hotel Angst di Bordighera ma doveva essere una trilogia che si estendeva ne tempo; quindi, i romanzi avrebbero visto questo albergo in tre diverse fasi della sua vita: la sua epoca d’oro, il dopoguerra come rifugio degli sfollati e la totale decadenza della struttura.
“La verità sepolta” inizia dove finisce “Il cadavere dimenticato” in una Bordighera del 1960, periodo di splendore per la cittadina ma non per l’albergo che venne chiuso durante la Seconda Guerra Mondiale. Lo scrittore Cesare Giano, che nel primo romanzo è un giovane garzone di cucina, lo ritroviamo ottantenne, malato, ritornare nei luoghi della giovinezza per un ultimo saluto. Nella cittadina ligure incontra un commissario della Polizia di Torino che sta indagando su una misteriosa reliquia.
La malattia dello scrittore è stato un modo per affrontare il tema della morte, una delle cose più naturali che però l’essere umano non accetta. La morte è la fine di tutto? Può il ricordo mantenere vivo ciò che abbiamo fatto durante la nostra esistenza? Queste sono le domande che l’anziano si pone mentre indaga insieme al commissario e a un giovane prete. La reliquia invece è il pretesto per capire quanto può essere forte la fede religiosa messa di fronte ad una verità sconcertante.
Nel romanzo ritroveremo alcuni personaggi già presenti ne “Il cadavere dimenticato” oltre a Cesare, troveremo Cecilia che nel primo era una bambina, Adolf Angst in un salto temporale, la donna in nero e altri che non posso dire per non spoilerare. La donna in nero è un altro trait d’union della trilogia insieme all’albergo e scopriremo la sua identità nel terzo capitolo che è in fase di scrittura.
Come “Il cadavere dimenticato” anche “La verità sepolta” è autoconclusivo e si può leggere anche senza aver letto il primo”.
Direi che gli indizi bastano per avventurarsi nel secondo giallo firmato Luca Albanese, un lavoro che nasce nell’ambito del corso di scrittura creativa del Collettivo Creativo Latina di Rossana Carturan.