Abbiamo volutamente dato al concetto di palude un significato positivo, ed infatti i nostri diari nascono proprio da un ambiente vivo e brulicante, appunto la palude. Da questo presupposto parte il libro di Sergio Zerunian dal titolo “Dove c’era la palude” che tanto per cominciare riesce in un’impresa non semplice e cioè quella di permettere ai lettori di immaginare luoghi di straordinaria bellezza di cui oggi restano solo pochi scampoli.

Attraverso un tesoro ritrovato e cioè le lettere del bisnonno Ferdinando nella casa di famiglia sui Lepini, Francesca giovane biologa ricostruisce come il territorio viene radicalmente cambiato durante la bonifica delle Paludi Pontine. Ferdinando scrive alla moglie, senza nascondere la meraviglia nel conoscere così tante specie animali e vegetali ed allo stesso tempo la grande tristezza ed il rammarico su come quella esplosione di natura fosse minacciata ed annientata. E ci è piaciuto il richiamo al concetto di Creato e quindi al Cantico delle Creature di San Francesco proprio per descrivere la sacralità degli elementi naturali.

Francesca inizia un suo studio che diventa a tutti gli effetti un viaggio percorso su un doppio binario: il territorio pontino oggi e quello che non c’è più. Una sorta di Isola che non c’è che però non si potrà più raggiungere. Ma si può ritrovare negli angoli preservati o in altri Paesi come il Parque Nacional de Doñana. Il libro di Zerunian è sicuramente un’occasione per conoscere la storia perduta del territorio pontino ma anche un romanzo in cui l’amore per la ricerca si intreccia, pensando a Francesca a quello per Roberto. Inoltre, il volume contiene le illustrazioni di Titti De Ruosi (cap VIII), un tocco di incanto tra le parole. Siamo felici che di recente “Dove c’era la palude” sia stato presentato anche nelle scuole e speriamo che queste iniziative vadano avanti per una continua riflessione sul rapporto uomo- natura oggi più che mai importante.

Sinossi: Non ci sono giustificazioni alle pesanti trasformazioni che Homo sapiens impone a ciò che lo circonda, passando spesso per la cancellazione di interi ecosistemi, com’è avvenuto durante la bonifica delle Paludi Pontine negli anni Venti e Trenta del Novecento, ma non è mai troppo tardi per cambiare, anche perché noi siamo la Natura, e distruggerla coincide col nostro stesso annientamento. “Dove c’era la palude” ci ricorda tutto questo e molto altro ancora, planando sul mondo naturale con lo sguardo attento della biologa Francesca, alle prese con memorie di vite passate e un amore appena nato che è, in fondo, il vero protagonista del romanzo.

L’autore: Sergio Zerunian, biologo è stato ufficiale del Corpo Forestale dello Stato prestando servizio nel territorio del Parco Nazionale del Circeo. Attualmente è docente a contratto di Ecologia presso “Sapienza” Università di Roma – Sede di Latina. E’ autore di numerosi articoli e alcuni saggi di Zoologia ed Ecologia animale (tra cui “Condannati all’estinzione? – Edagricole 2002 e “Pesci delle acque interne d’Italia – Min. Ambiente e INFS, 2004); di tre racconti per ragazzi della scuola dell’obbligo incentrati sulla Natura e l’importanza della sua conservazione (tra cui “Il viaggio avventuroso di Ian Sturio” – Editoriale Scienza, 2007) dell’autobiografia scientifica “Il Triotto e la Civetta – la mia Zoologia, Edizioni Belvedere 2015; del romanzo “Dolcissimo amore dagli occhi grandi” – Francesco Brioschi Editore 2020)

“Dove c’era la palude” è stato pubblicato nel 2018 dalla casa editrice Luoghinteriori è disponibile in libreria ed anche on line. Lunghezza 232 pag costo 19 euro (da copertina)