Leggiamo e volentieri pubblichiamo un nuovo estratto dal libro “Mia indimenticabile Consorte … La Grande Guerra dei Bassianesi” di Massimo Porcelli che gentilmente ci ha inviato un’altra pagina del suo lavoro

“… In quella giornata primaverile, col sole già alto sopra il Circeo che svetta solitario nella piana, la vista riesce a spaziare da sud a nord, sul tappeto verdeggiante della Selva di Terracina. I fitti boschi di lecci, querce, pini e decine d’altre varietà celano alla vista le paludose piscine, che si rivelano allorquando un raggio di sole, riuscendo a filtrare nell’intrico dei rami, si riverbera sulla loro superficie acquosa. Oltre, lo sguardo spazia verso i laghi, con la striscia di sabbiose dune che li separa dal turchese mare nel quale galleggiano le isole, che si stagliano all’orizzonte con eccezionale nitore. Sottili colonne di fumo s’innalzano pigramente dai focolari accesi nelle capanne, sparse qua e là nelle lestre, o dalle carbonaie in piena attività. I due militi si soffermano beandosi della scena che si apre davanti ai loro occhi, mentre i cavalli s’abbeverano alla vasca di pietra che provvidenzialmente raccoglie l’acqua che sgorga dalla roccia. Ristorati i cavalli e loro stessi, riprendono il cammino. La carrareccia prosegue addentrandosi in questo territorio che riesce ad essere, al contempo, paradiso ed inferno. Se non fosse per l’incarico che hanno, i due Carabinieri s’avventurerebbero con animo più leggero in quella natura. Il Sindaco di Bassiano, Alessandro Bernabei, si è rivolto al Maresciallo Dante Riccardo, Comandante della Stazione dei Reali Carabinieri, pregandolo di farsi carico dell’incombenza di provvedere ad informare Venanzio Porcelli, nel frattempo sceso con la famiglia in palude, della morte del figlio Virginio. …”