Mentre leggevo questo romanzo mi sono chiesta più volte: cosa c’è nel mio cuore nascosto? Come su una tela, sotto ogni strato di colore, sotto ogni sfumatura si celano rimpianti, ricordi, dolore, momenti di indescrivibile gioia, l’amore provato a un’età diversa che torna alla mente e fa vibrare il corpo. “Cuore nascosto”, il romanzo di Ferzan Ozpetek edito da Mondadori mi ha ridato tutto questo oltre che una esperienza di lettura significativa. Non si può smettere di raccontare i sentimenti, ed Ozpetek lo fa alla sua maniera, quella di chi sa accarezzare la superficie dell’acqua senza temere di immergersi nel mare più profondo, una dimensione in cui le storie dei personaggi tra presente e passato si sovrappongono creando comuni percorsi di amore e dolore. Ho pensato ai suoi film mentre lo leggevo ma i libri offrono sempre una possibilità in più, il potere di immaginare completamente luoghi e persone. Una personalissima macchina da presa che segue la regia dello scrittore attraverso i nostri occhi. Quale personaggio ho amato di più? Irene, sicuramente e più di una volta, sognando tra le pagine, ho immaginato di entrare nella sua casa, di attraversare tutte le stanze per assaporare i suoi spazi, Un luogo interiore che , chiusa la porta, quella segreta, tiene fuori dall’uscio una Roma che è evanescente, quella di Cinecittà e allo stesso tempo teatro della perdita. Consiglio questa lettura, un libro da regalare a una persona speciale che sempre porteremo nel cuore.
Di cosa parla il romanzo? “Sicilia, agosto 1978. Alice ha appena sei anni quando una donna elegante e un po’ eccentrica si presenta a sorpresa a casa dei suoi genitori a Polizzi. È «zia» Irene, una parente di cui fino a quel momento non ha mai sentito parlare. Rimasta vedova di un uomo molto ricco e non più risposata, vive a Roma, dove fa l’artista e conduce una vita libera e anticonformista. Alice non lo sa, ma questo incontro segnerà in modo radicale il suo destino. Sarà infatti proprio Irene, imprevedibilmente, a consegnarle dodici anni dopo la chiave che le consentirà di conoscere davvero se stessa e di nutrire il sogno che custodisce fin da piccola: fare l’attrice. Inizia così l’ultima opera narrativa di Ferzan Ozpetek, che ancora una volta trasferisce nelle pagine di un romanzo il suo immaginario potente, colmo di spunti autobiografici e suggestive citazioni di suoi film. Una casa fascinosa nel centro di Roma piena di presenze e memorie del passato, una porta chiusa da troppo tempo, una stupefacente collezione di quadri, un amore appassionato e poi negato, come un cuore nascosto che ha smesso all’improvviso di battere, sono solo alcuni degli elementi di questo romanzo di formazione che è anche un noir dell’anima, una celebrazione del talento e del processo creativo, e un’indagine profonda sul dolore della perdita. Attraverso un sorprendente mosaico di appunti, bozzetti, foto, testimonianze di vita, Irene impartisce ad Alice una sorta di educazione sentimentale mentre la ragazza muove i primi passi nella Roma del 1990, tra l’animato quartiere di Campo de’ Fiori e gli studi cinematografici De Paolis e di Cinecittà, impegnata tra lezioni di recitazione e provini, nuovi amici, incontri pericolosi e amori inattesi. Fino a una rivelazione che cambierà la sua esistenza. Dopo il bestseller Come un respiro , Ozpetek torna a indagare con delicatezza ed empatia i sentimenti femminili mettendo al centro le aspirazioni di due donne intimamente connesse tra loro, nonostante la lontananza nel tempo e nello spazio: una ragazza ancora in cerca della propria identità e una donna che non si arrende al destino. Superando ogni barriera, Alice e Irene non smetteranno mai di parlarsi”